In una straordinaria esperienza multisensoriale il racconto poetico, sociale e umano dell’artista piu’ originale e provocatorio, che è anche storia viva di 40 anni del nostro paese.
Zero è l’evento che accende Roma sulla Mostra che celebra Renato Zero e compie, nel fare ciò, un gesto ancor più grande, facendo propria l’idea di rendere urgente il contatto con gli elementi della storia che hanno scandito la vita di molte generazioni e per Renato Zero hanno rappresentanto la genesi di quelle che Vincenzo Incenzo direttore artistico della Mostra ideata e curata da Simone Veneziano e prodotta da Tattica, su progetto e allestimento della N03, chiama connessioni: creative; di liberazione ma non dall’artista Zero perchè alla fine del percorso guidato pensato per rendere viva questa nuova esperienza multisensoriale – come solo l’arte che è in Renato può suggerire – l’artista lo si ritrova.
Anzi, forse, lo si scopre sotto una luce nuova capace di illuminare, di risulta, persino quella parte di sé che è propria del visitatore e di suo, si mostra aperta al contagio, positivo, propositivo.
Zero è un evento perchè fa riflettere e fa conoscere meglio la parte artistica meno scontata dell’uomo
che ha fatto della diversità il suo vanto, la sua forza. Fiero di esser venuto dalla periferia, di aver avuto i genitori che lo hanno messo al mondo, di avere la forza ideologica giusta per trattare temi importanti come la pedofilia, la droga, il controllo delle menti, l’identità di genere, decenni avanti rispetto alla società di oggi, di fatto sdoganandoli grazie al potere “magico e abbiettamente poetico” (detto alla Pasolini) esercitato dai suoi testi, delle sue canzoni. Negli anni ha saputo così, seppur inconsciamente, raccogliere con abbondanza i frutti delle sue chiare doti di veggenza. Tuttò cio non rimanendo indenne dal linciaggio mediatico degli anni 80.
Anni in cui le generazioni passate che avevano saputo costruire con i propri ideali una rete culturale capace di sostenere, sostenersi, a causa del boom economico , cominciavano a perdere colpi sul campo dell’etica.
Zero è una mostra sui generis. Niente mutande o cimeli, al più una bussola che pone al centro dell’attenzione i punti cardinali più rappresentativi della creatività dell’artista Renato
Si sviluppa all’interno di un percorso guidato che interessa quattro sale, ciascuna delle quali con un nome che sta a metà strada tra l’evocativo e il filosofico. e dichiara la sua cifra stilistica sviscerando il DNA di Renato.
E, in questa direzione, mai una rassegna colma d’arte di “sensi” fu così chiara nell’intento di metterlo a confronto, in cerca di punti di contatto, con il DNA dello spettatore.
La scienza che è in Zero vuole accendere le menti e ha deciso di farlo progettando una via di fuga dalle gabbie in cui la società odierna ha deciso di rinchiudersi.
di Giovanni Pirri
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Si sta per accendere una luce definitiva su un artista irripetibile, che ancora è tutto da scoprire. Non è solo il cantante più originale e provocatorio del nostro tempo; è anche un testimone formidabile di quarant’anni di storia del nostro paese, dagli anni di piombo agli anni del vuoto di senso. Con le sue canzoni ha raccontato l’uomo, le sue maschere, gli ultimi. Ha sdoganato con decenni di anticipo temi come la pedofilia, la droga, il controllo delle menti, l’identità di genere. Ha inciso nel costume e nel linguaggio, ha creato una sua rete prima della rete, sempre libero da tessere politiche e schieramenti identitari, sessuali, culturali. Il potere “magico e abbiettamente poetico” delle canzoni, come lo definisce Pasolini, in ZERO è assurto a elemento di unione trasversale tra generazioni, coniando materia d’incontro e di unione, stimolando volontà anestetizzate da un’epoca che tende a livellare le differenze e negare il respiro.
Ideata e curata da Simone Veneziano e prodotta da Tattica, ZERO vede la direzione artistica e la scrittura dei testi di Vincenzo Incenzo. Progetto e allestimenti sono di N03!, la ricerca storica è opera di Fonopoli.
Non un reliquiario, piuttosto uno spettacolo del cuore e della ragione, una celebrazione della differenza; un viaggio a ritroso dal cielo alla Montagnola dove l’uomo, l’artista e l’italia viaggiano insieme, alla ricerca della loro identità piu’ profonda.
Il collante che lega 1000 mq ad alta tecnologia è il dna, rappresentato con un sorprendente lavoro scenografico; in questo “acido tecnologico” si muove la storia dell’artista con le sue cadute e le sue resurrezioni, attraverso materiale visivo inedito, capsule del tempo che accolgono costumi, partiture e oggetti, ed esperienze sensoriali, vissute attraverso la sua musica e la sua voce fruite nelle modalità piu’ diversificate. Dal suo primo battito cardiaco al cantiere attuale del suo scrivere, le parole di Renato ci guidano come un magico filo in un percorso che non è solo canzone ma diventa storia, identità, costume, società.
Accompagna la mostra un volume pregiato che è catalogo e romanzo al tempo stesso e che attinge ad archivi finora inesplorati. Un libro d’arte e di vita, con straordinari contributi fotografici, che offre l’occasione di immergersi come mai prima d’ora nell’arte di Zero e in tutti gli scenari, gli incontri e gli eventi che l’hanno ispirata. Il catalogo è acquistabile all’interno del bookshop e online (VivaTicket) al prezzo di 25 euro.
L’hashtag che ha lanciato la mostra è già un cult e sta spopolando da diverse settimane su tutti i social; #ritornoazero ha chiamato a raccolta un’infinità di fan generando una retrospettiva parallela destinata a crescere e ad aprire scenari comunicativi inaspettati.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale Fonopoli, si rivolge agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado degli istituti di Roma e provincia, e si propone di valorizzare le strutture e il valore sociale dei testi di Renato Zero in un disegno più ampio di rivalutazione della forma canzone come significativo modello linguistico del nostro tempo. Un comitato scientifico di valutazione composto da Vincenzo Incenzo, Malcom Pagani e Marco Travaglio selezionerà i vincitori. Al vincitore assoluto e alla sua scuola di appartenenza andranno due premi del valore di 1000 euro ciascuno. Sarà lo stesso Renato Zero, nel corso della cerimonia che si terrà a Roma presso la sede della retrospettiva ZERO, a premiare i vincitori. www.fonopoli.net
Nei giorni della mostra la pelanda ospiterà “Metti le ali bambino”, un laboratorio ludico creativo per stimolare la fantasia, l’estro e la creatività dei più piccoli attraverso la musica, la pittura, il teatro, la favola. Questo spazio dedicato sarà aperto nei fine settimana ed il 6 gennaio 2015, per bambini dai 3 ai 10 anni. Il costo è di € 5,00 (min 15 max 22 partecipanti). Info e prenotazioni (obbligatorie entro il giovedì): 347/3447734 – 393/7835935, Associazione culturale “Causa”.
I biglietti si possono acquistare direttamente dalla home di www.renatozero.com, tramite il circuito di vendita Viva Ticket. ZERO sarà visitabile dal 18 dicembre 2014 al 22 marzo 2015, dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 22.00 presso La Pelanda – Centro di Produzione Culturale, in collaborazione con il Macro – Museo d’Arte Contemporanea Roma – piazza Orazio Giustiniani 4, Roma. La retrospettiva si potrà visitare anche nei giorni 24 e 31 dicembre, nell’orario 9.30 – 13.30.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con il Macro – Museo d’Arte Contemporanea Roma, Servizi Museali di Zètema Progetto Cultura.

