Le Interviste di Allinfo.it : #Zibba e il suo #muovitisvelto

Zibba_foto di Nicolò Puppo_b

@ZibbaOfficial #muovitisvelto (@niccolofabi) (@leopari) (@pedriniomar) #Patrick Benifei #Bunna

ZIBBA con gli Almalibre ha pubblicato di recente, “Muoviti Svelto”, un album di dieci tracce che registra la partecipazione di grandi artisti del panorama musicale italiano come Niccolò Fabi, Leo Pari, Omar Pedrini, Patrick Benifei e Bunna.

Dal 12 aprile Zibba ha iniziato dal Blue Note di Milano, il “Muoviti Svelto Tour”, con cui il cantautore fino alla fine di maggio presenterà nelle principali città italiane il suo nuovo lavoro discografico. Lo porterà in giro  in una veste decisamente più intimista.

Lo abbiamo raggiunto al telefono per approfondire la conoscenza e saperne di più su un lavoro che lui stesso ama definire “”il manifesto di un pensiero profondo…” anche perché secondo Zibba   #muovitisvelto è un consiglio che lui stesso si dà per primo  – “per ricordami che il tempo è davvero l’unica cosa che abbiamo e che vale la pena spenderlo per cose belle, positive e che parlino davvero la nostra lingua”

Muoviti svelto è anche un album che parla di impressioni di viaggio ?

E’ stato scritto in tour, in Italia,  poi è stato registrato nell’arco di dieci giorni in Spagna  insieme ai miei abituali compagni di viaggio. Un viaggio che è proseguito con l’incontro di tanti amici che hanno dato il là a qualcosa che è diventato, strada facendo, un progetto ancor più ampio, introspettivo che parte dal presupposto che “Muoviti Svelto” è uno specchio sul quale ho affacciato e continuo ad affacciare i miei pensieri.

Scrivi che è importante  non sprecare il tempo per  poter andare  verso una direzione: verso le cose che si amano o dalle quali si scappa.   Sono più le cose dai cui scappi o  più quelle che ami? Hai fatto un bilancio?

Da quando sono diventato genitore è cambiata in me la percezione della qualità delle mie riflessioni e quando mi è possibile scelgo di scappare da quelle situazioni che mi allontanano da quello che è per me è vitale in quel momento.

In questo viaggio, ascoltando il disco attentamente, mi è tornata indietro  l’impressione che tu abbia messo la stessa cura nel fissare sia le grandi emozioni che i piccoli dettagli?

Ci sono alcuni concetti che ho voluto esprimere perché mi riflettono molto: il tempo , la distanza,  la fuga dal dolore quotidiano, l’introspezione. Lo stare in tour mi ha aiutato a mettere insieme dettagli che hanno un solo obiettivo, esprimere al meglio  la necessità di essere sincero  passando anche attraverso il racconto delle sfumature legate a certe immagini che sono riuscito a fare mie.

Sei riuscito  a capire  di cosa hai bisogno e a  cosa non sei disposto a rinunciare in questo tuo viaggio?

Tutto ciò che è fuori dalla mia schiera di valori non lo prendo mai in considerazione. E’ come se ci fosse una piccola fessura in un cerchio che raccoglie il mio mondo. Una fessura dalla quale non riescono a passare i grandi valori (sia da dentro che da fuori) bensì  le piccole cose di cui questi grandi valori sono fatti.  Mettendo attenzione alle piccole cose  riesco a nutrire la mia curiosità e a mantenere il mio equilibrio perennemente altalenante tra la serenità che mi aiuta a non aver paura del domani e mi permette di apprezzare ciò che vivo e la consapevolezza che mi rivela che il cammino che devo compiere è molto lungo. Questa consapevolezza mi spinge alla ricerca del modo migliore per  far arrivare al prossimo ciò che, per me, è importante comunicare.

Nel tuo modo di fare musica che ruolo hanno le tue radici?

Vivo in un paese in cui la prima casa è a 50 mt dalla mia. Vivere la campagna, quindi,  la mia terra mi permette di apprezzare  ancora meglio il mondo che incontro quando viaggio. Mi aiuta a ricaricare di nuove esperienze il cassetto delle emozioni .

Abbiamo   imparato col tempo ad apprezzarti anche come autore. Questa veste ti è congeniale? Richiede attenzioni diverse?

La musica quando puoi condividerla con qualcuno riesce ad amplificare ancora meglio le sensazioni  che senti e, in merito alla mia carriera d’autore, posso dirti che essa mette in gioco energie diverse  condizionate dalla mia emotività. Si focalizza  sulle esperienze  della persona per la quale mi ritrovo a scrivere  un nuovo testo.  Scrivere per altri è un laboratorio notevole di conoscenza che mi ripaga di nuova vitalità. E con questo spirito ho scritto per  De André , Finardi ma anche per Manuel Foresta, Jovanotti, puntando non tanto alla popolarità dell’artista ma a ciò che poteva nascere insieme.

Quindi  ti interessa di più l’opportunità di continuare a farlo?

Sì, non  mi interessa riempire l’agenda con i numeri di telefono di personaggi importanti quanto l’idea di vivere nuove opportuinità legate a nuove esperienze sperando di poter godere della fortuna  di nuovi, illuminanti, incontri.

Hai aneddoti particolari da condividere?

Non c’è un aneddoto in particolare. Mi auguro solo di poter continuare la strada che ho intrapreso facendo musica per continuare a costruire nuovi spazi di gioco per i miei sogni.

Per questo chiudi il disco con l’idea che la fine di ogni nuovo giorno è una nuova ripartenza? 

Nell’ultima canzone che ho scritto con Leo abbiamo fissato proprio questo concetto:  ogni finale presuppone l’arrivo di un nuovo inizio.

In questo tuo disco che hai calibrato  sul muoversi svelti non poteva mancare il tour con una Line Up diversa?

Molto intima ma , per questa ragione, non meno energica.
Abbiamo messo su uno spettacolo che si lascia guardare ma anche scegliere e ti aiuta a lasciarti andare. Si protrarrà fino a fine maggio poi da giugno tornerò in tour con la band.

Un tour che ti sta aiutando ad affinare il confronto continuo con lo specchio che senti di avere davanti?

E’ un continuo camminare, andare avanti e nel quale non c’è tempo di stare a criticare la vita.

E…

Una cosa che mi piace dire di questo disco è che vive di una passione molto pura che assomiglia molto a come mi sento ora. Descrive al meglio  ciò che siamo stati e dove vogliamo andare sperando che il mio messaggio possa arrivare in modo trasparente e limpido, autentico.

di Giovanni Pirri

 

 

 

 

 

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