Gualtiero Vanelli e Robot City – Italian Art Factory presentano Tiger M-Piano

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Tiger M-Piano   per l’asta benefica della Leonardo DiCaprio Foundation.

Robot City – Italian Art Factory di Gualtiero Vanelli crea una nuova versione del suo celebre M – Piano per l’asta benefica a favore della campagna Save Tigers Now di WWF e Leonardo DiCaprio Foundation.

Un uomo conosciuto come Marble Man aiuta uno dei più famosi attori di Hollywood a salvare le tigri dall’estinzione. Sembra la trama di un film di supereroi, invece è l’ultimo progetto di Gualtiero Vanelli, eclettico imprenditore del marmo e già inventore del celebre M-Piano, il pianoforte a coda in marmo di Carrara.

Vanelli è il fondatore di Robot City – Italian Art Factory, azienda d’eccellenza che usa le tecnologie più avveniristiche per portare avanti una delle tradizioni italiane più celebri nel mondo: la lavorazione del marmo di Carrara. L’azienda guarda al mondo dell’arte e lavora in sinergia con artisti e creativi di varie discipline, per creare pezzi unici o in tirature limitate.

M-Piano unisce una struttura in marmo calacatta vaticano con l’anima di un pianoforte Stainway&Sons. Un pezzo unico la cui originalità è stata apprezzata da musicisti di fama mondiale come Bocelli, David Bryan dei Bon Jovi e il celebre pianista Lang Lang.

tubm_EltonJohnplaysTigerMPianoGettyImage_1Elton John suona il Tiger M-Piano durante la serata di gala della Leonardo DiCaprio Foundation | photo: Getty Image

Ora M-Piano rinasce in una nuova versione, per essere messo all’asta a favore della conservazione delle tigri. Un’idea nata dall’incontro di Gualtiero Vanelli con Leonardo DiCaprio: l’attore è infatti un convinto ecologista la cui fondazione, la Leonardo Di Caprio Foudation, ha lanciato la campagna globale Save Tigers Now in collaborazione con il WWF. Obiettivo della campagna è raddoppiare il numero di esemplari di questa specie a grave rischio di estinzione entro il 2022, anno della tigre secondo il calendario cinese.

tubm_JohnLegendplaysTigerMPianoGettyImage_1John Legend al Tiger M-Piano nel corso della serata di gala | photo: Getty Image

Vanelli ha subito abbracciato la causa, immaginando di mettere all’asta una versione di M-Piano che rimandasse al tema dei felini in pericolo. Così M-Piano è diventato Tiger M-Piano: Vanelli ha fatto tatuare il marmo candido del pianoforte con una decorazione che imita il mantello delle tigri, e aggiunto inserti in porcellana creati dalla designer di gioielli Veronica Lenza.

Il risultato è un pianoforte tigrato di straordinario impatto, messo all’asta il 22 luglio a Saint Tropez e battuto per 700.000 €.

Creatività, tecnologia e storia unite per salvare le regine della giungla: davvero il Made in Itay non finisce mai di stupire.

Robot City è un’azienda italiana, con sede nel distretto del marmo a Carrara: territorio in cui da secoli il prezioso materiale viene estratto e dove Michelangelo stesso sceglieva i suoi marmi, per poi scolpirli con l’aiuto delle maestranze locali. Un centro d’eccellenza che unisce l’esperienza di tre generazioni di imprenditori legati all’estrazione e alla lavorazione del marmo e il saper fare di un territorio modellato dall’arte.

Robot City ha dato vita a una sinergia fra tradizione e innovazione, facendo propria la filosofia che ha reso celebre il Made in Italy in tutto il mondo. La manualità dell’artigianato artistico si unisce alla progettazione e modellazione digitale.

Una realtà che si pone come interlocutrice privilegiata di artisti, designer, architetti e creativi eclettici, con la volontà di cogliere l’essenza di idee e progetti per trasformarle in forme solide e reali.
Il secolare saper-fare artigiano abbinato alle possibilità offerte dalla robotica, insieme alla creatività di artisti, designer e architetti, è la formula magica creata da Robot City per esplorare il potenziale del marmo, modellandolo in forme insolite e originali.
Robot City ha creato una piattaforma per far dialogare creativi di varie discipline, investendo ingenti risorse nel dipartimento riservato alla ricerca tecnologica, nell’innovazione produttiva e nelle formazione specialistica delle risorse umane.
Un metodo di lavoro basato sul dialogo e sulla collaborazione con il committente, che segue tutte le fasi di realizzazione: dalla progettazione 3D alla scelta dei materiali provenienti dalle cave di proprietà del gruppo, dalla fresatura robotica alla finitura artigianale fino al trasporto e all’installazione dell’opera. Un servizio sartoriale, che predilige la personalizzazione alla standardizzazione.
L’azienda di Gualtiero Vanelli ha creato una propria linea di opere a tiratura limitata e/o pezzi unici, in collaborazione con designer, architetti, artisti e creativi animati dalla volontà di sperimentare e dal gusto per la sfida alla materia, per produrre oggetti che uniscano estetica e funzionalità. Opere raffinate che raccontano storie rare, non disdegnando l’ironia e la dimensione ludica.
Una collaborazione stretta fra creativo e azienda da cui scaturisce un reciproco arricchimento, una dinamica che conferisce lo stesso valore al processo e al prodotto.

Tra i diversi progetti portati avanti da Robot City va ricordato Solid Senses: una serie di opere inedite, in tiratura limitata, realizzate appositamente da Cini e Stefano Boeri, Stefano Giovannoni, Alessandro Mendini e Paolo Ulian. Presentato in occasione del Fuori Salone del mobile di Milano nel 2014, Solid Senses ha avuto un ottimo riscontro tra gli addetti ai lavori così come di pubblico e critica.

La serie si compone di insoliti oggetti d’arredo, che hanno preso vita dalla bianca materia eterna, mettendo in relazione in modo imprevedibile la forma con la funzione e l’estetica con l’ergonomia. Ogni artista ha esaltato le potenzialità espressive e funzionali di questo materiale antico, traducendolo nella più avanzata contemporaneità secondo il proprio stile e linguaggio.

Le produzioni Robot/Art City vengono presentate da selezionati spazi espositivi e gallerie che condividono la stessa filosofia aziendale. Inoltre Robot City espone direttamente le proprie collezioni all’interno della galleria Italian Art Factory a Pietrasanta.

Tra gli altri, hanno collaborato con Robot City:
Aurele, Massimo Bartolini, Vanessa Beecroft, Cini Boeri, Stefano Boeri, Mario Botta, Michelangelo Consani, Aron Demez, Jack Espi, Carlos Garaicoa, Stefano Giovannoni, Marco Glaviano, Antony Gormley, Laurence Jenkell, Anselm Kiefer, Alessandro Mendini, Philippe Pasqua, Massimiliano Pelletti, Jan Pierre Raynaud, FC- Sofia, Hiroshi Sugimoto e Paolo Ulian.

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