Trenches: trincee . . . . . la mente dell’uomo è in trincea, o le trincee sono nelle nostre menti?
E’ la domanda imperante che si pongono gli Stolen Apple e alla quale, i quattro ragazzi originari di Firenze, cercano di rispondere con un disco intitolato, appunto, Trenches.
Dodici canzoni intrise di sonorità eterogenee e significati ambivalenti che compongono un disco d’esordio pensato e maturato con tutti crismi. Almeno così leggiamo tra le note.
Per gli stessi Stolen Apple l’album è la giusta sintesi delle esperienze vissute dentro e fuori la musica, tra suoni grezzi e parole piene di intimità.
Spogli d’ogni pregiudizio e lontano da tendenze del momento, Dugini, Petrarchi, Zatini e Pagani ossia gli Stolen Apple hanno voluto così trasporre nel modo più naturale il loro suono ‘live’, alternando in chiave attuale stili personali ed originalità, pur tenendo sempre in mente l’immenso patrimonio artistico lasciato dai grandi del passato.
Tant’è che se dovessimo tentare una sintesi estrema per capire meglio il loro lavoro potremmo definire Trenches la misura perfetta di passione, coraggio, curiosità, attitudine ed inventiva ma soprattutto una miscellanea di rock alternativo di varie scuole – soprattutto americano anni ’90), country desertico, psycho-punk, shoegaze, paisley underground, pop-noise, ballate acide e sonorità alt-country – che rende complesso un suono che è fatto più per essere ascoltato live che nel proprio salotto.
E’ un misto tra sonorità crossover e nuove attitudini musicali credibili, messe in pratica cantandoci sopra quel tipico inglese stile band prog anni 70: non avendo il cantante madrelingua scandivano le parole in Inglese in maniera netta, senza amalgamarle più di tanto. Per non parlare dell’inglese di Mina.
A parte questo, Trenches è il risultato di un lavoro collettivo che la band dice di aver messo in piedi senza una attenta progettualità all’insegna della libera circolazione di idee. Senza vincoli legati ad asserzioni tecniche, mode, o coinvolgimenti esterni.
Trenches viene così affidato alla rete con l’obiettivo di tramandare, un pensiero urgente. C’è da sperare che sia coincidente con quello del pubblico al quale spetta il compito di metabolizzarlo e di farlo proprio .
Questa è la tracklist di Trenches: 1. Red line / 2. Green dawn / 3. Fields of stone / 4. Pavement / 5. Falling grace / 6. Living on saturday / 7. Mistery town / 8. Something in my days / 9. More skin / 10. Daydream / 11. Sold out / 12. In the twilight
Gli Stolen Apple sono:
Riccardo Dugini (voce e chitarre),
Luca Petrarchi (voce, chitarre, mellotron, organo e synth),
Massimiliano Zatini (voce, basso e armonica),
Alessandro Pagani (voce, batteria, piano e percussioni).
https://stolenapple.bandcamp.com/
https://soundcloud.com/stolen-apple
di Giovanni Pirri