Dopo il concerto-evento di Roma per i 10 anni di carriera, a cui hanno partecipato Ron e Federico Zampaglione, giovedì 19 gennaio la band LA SCELTA sarà in concerto alla Salumeria della Musica di Milano (via Antonio Pasinetti, 4 – ore 21.30 – biglietto 10 euro).
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Concerto in Piazza del Popolo per i 110 anni della CGIL
A ROMA IL GRANDE CONCERTO CON ENZO AVITABILE, PAOLO HENDEL, MED FREE ORKESTRA FT.LEO PARI, MODENA CITY RAMBLERS, FABRIZIO MORO, ANDREA PERRONI Continua a leggere
FESTA DI RIAPERTURA "TEATRO OLIMPICO.., DI NUOVO IN SCENA" MARTEDì 26 APRILE ORE 21.00
Sarà una grande festa il 26 aprile a riaprire il Teatro Olimpico, la cui programmazione si era bruscamente interrotta la notte del 22 gennaio a seguito del parziale crollo degli ultimi piani di un edificio attiguo.
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Le Interviste di Allinfo.it : Gianluca Neri ideatore della Festa della Rete
#Festadellarete #blogFest (@gianlucaneri) (@Festadellarete)
Le interviste di Allinfo questa settimana hanno scelto di occuparsi della Festa della Rete. Si terrà a Rimini dal 12 al 14 settembre per una tre giorni di intensi dibattiti e di eventi organizzati all’insegna del piacere di incontrarsi anche FUORI DELLA RETE. Magari davanti ad un buon calice di Vino o a una bella bibita (per tutti gli astemi).
Abbiamo così raggiunto al telefono uno degli ideatori del Forum / Simposio ossia Gianluca Neri, con il quale abbiamo provato ad approfondire un argomento a noi molto caro e ha ispirato la scrittura di un prologo che trovate Cliccando “QUI“.
Come nasce la Festa della Rete e quali sono le novità di quest’anno?
La festa della Rete nasce, una sera di nove anni fa, da una scommessa fatta con Luca Sofri che aveva scritto sul proprio blog che GianlucaNeri avrebbe dovuto organizzare una festa per i blog.
Di fatto così è stato e le prime edizioni di questa festa si sono svolte a Milano. Sono durate, inzialmente , una sola serata dedicata ad un raduno di Blog. Tre anni dopo la festa si è trasferita a Riva del Garda divenendo una tre giorni di dibattiti, incontri con una festa finale che veniva organizzata esclusivamente di Sabato sera.
Nel corso di 5 anni la festa della Rete è cresciuta molto e l’ultima edizione si è spostata a Rimini perchè Riva del garda non permetteva di gestire la moltitudine di persone che, via via, ci ha manifestato la propria attenzione.
Quest’anno la novità sta in primis nel nome. Divenendo festa della rete ovvero la festa di chi usa la rete per diletto ma anche per lavoro.
La Festa della Rete si svolgerà in tre giorni e sarà possibile immergersi totalmente nel mondo digitale, condividendo l’esperienza e la passione per il web e tutto ciò che lo circonda. Gli argomenti affrontati saranno suddivisi in diverse categorie, come ECONOMY, FASHION&BEAUTY, FOOD, KIDS e MEDIA.
Dal numero di utenti di persone che utilizzano Facebook ( 23,202,640 – 37.6% ) si comprende che sta cambiando il modo di gestire il nostro tempo libero. Lo si passa a comunicare e la sensazione è che stia prevalendo la rabbia soprattutto se si dà uno sguardo ai commenti scritti dalla gente in risposta agli articoli pubblicati dai principali quotidiani .
La rabbia della gente è rimasta uguale. Prima i giornali non pubblicavano tutte le lettere spedite alle redazioni ponendo in essere una selezione. Con l’avvento di internet questa selezione è venuta meno e quindi, pian piano, sono venuti in evidenza quegli strati sociali portatori di un disagio molto forte. Ecco perchè la rabbia sembra prevalere. Sicuramente l’anonimato che è favorito dall’essere dietro lo schermo tende ad acuire l’esternazione di stati d’animo concitati. La vera scommessa di Internet è, oggi, riuscire a trovare un equilibrio in questa direzione forti delle potenzialità che tale strumento possiede. La rabbia spesso è fomentata da articoli di basso libello pensati per attirare click e quindi soddisfare le esigenze degli sponsor. Oggi, infatti l’informazione non riesce ad autofinanziarsi come dovrebbe.
Per chi lavora nella rete ci sarà la speranza di una buona remunerazione ? Al momento non esistono tariffari in grado di misurare con certezza, dal punto di vista economico , il lavoro dei blogger. La Festa della Rete cerca di fare il punto anche su questo argomento ?
Sicuramente parla anche di questo. Anche se internet è una piccola rivoluzione francese. A quei tempi sarebbe stato molto complicato creare un governo stabile in piena rivoluzione e questo discorso vale anche per internet.
Ci sono eccessi in tutte le direzioni. I blogger vengono pagati poco e i giornali non riescono a campare di sola pubblicità dimostrando che il settore dell’editoria si sta evolvendo ma lo sta facendo ancora in perdita e la Festa della rete, da tempo, si spende nel domandarsi se esista un modello di business vincente o meglio , economicamente valido e produttivo. Tutto ciò posto che la trasformazione è in atto e di informazione ce ne sarà sempre bisogno. Ben presto a cambiare sarà proprio il modo di considerare il mestiere del giornalista specializzato nella produzione di contenuti per la rete. All’ombra dei tanti eccessi di cui è attualmente vittima potrà fare riferimento ad un tariffario onesto.
Lo Stato, intanto, ha dimezzato i finaziamenti destinati alla carta stampata, forse la rinascita arriverà dalla gestione dei fondi europei ?
In questo momento di affermazione è lecito spendersi nella ricerca di fonti di finanziamento adeguate per rendere possibile ciò che è legittimo per chi fa propria la vocazione di comunicare dentro la rete.
La rete sembra essere vittima della stessa sorte toccata alla televisione oggetto di continue demonizzazioni. Le citazioni e gli aforismi presenti sul web sono sempre più copiosi e cinici senza però essere mai pienamente pro o contro. La festa della rete come giudica il web, se lo giudica ?
La rete è stata generata da una generazione nata quando la rete non c’era. La rete si demonizza perchè si è portati per natura a demonizzare ciò che non si conosce o è nuovo. La mia generazione (di 40enni ) non ha mai demonizzato la rete perchè nata quando la rete già esisteva mentre le generazioni precedenti la ritengono uno strumento in grado di far perdere ai ragazzi il contatto con il mondo reale. Gli intellettuali che la demonizzano disconoscono il fatto che è un mezzo che rispecchia l’umanità. La festa della rete più che giudicarla vuol far comprendere ai suoi sostenitori che c’è contenuto dentro sia il bene che il male, allo stesso modo. Anzi nella rete il male è ancor più tracciabile. L’importante è presentare internet alle nuove generazioni e ai genitori informando e la festa della Rete dedica molto tempo alla formazione e si spende per illustrare i migliori accorgimenti.
La provocazione più evidente la muove chi sostiene che l’uomo sia solito circondarsi di diverse realtà che non sono altro lo specchio della propria natura decadente. E, intanto la rete diventa una /scusa / opportunità di evasione dalla realtà?
E’ un pò come se negli anni 70 tutti avessero avuto il CB per comunicare via radio. Il problema vero è che si dà molto risalto a persone che normalmente non lo avrebbero . La novità è che siamo in una fase in cui i filtri naturali, in grado di proteggere la rete da queste provocazioni stanno diventando i gusti della gente e i complottisti avranno, via via , vita sempre più ardua. Il gusto comune si trasformerà in una sorta di ribellione per cui si tornerà a filtrare le notizie ricreando quella situazione che è già successa in passato: sarà molto letto e molto visto chi si dimostrerà più bravo a comunicare. E’ un processo che ci metterà più tempo perchè non c’è un filtro alla fonte. La novità dunque è che il filtro diventerà il lettore stesso o per lo meno è il lettore stesso che dovrà imparare a diventarlo. Il web non sarà più solo la scusa per evadere.
Ogni giorno nascono 23 mila nuovi blog da parte di utenti che sembrano fuggire da facebook e/o twitter ? Sembra esserci tanta voglia di defolloware e di rispristinare una sorta di isola felice nelle cose di ogni giorno che è poi il cuore della felicità stessa tornando a comunicare solo lo stretto necessario con un numero di persone che sia adeguato. Tale sensazione è corretta ?
E’ un po’ l’equivalente della Tv generalista di internet. Prima internet era un fenomeno limitato e con i social network sono entrate in contatto con la rete numeri crescenti di persone che son finite con l’identificare internet solo con facebook. Tutta colpa di una parte di utenza che si accontenta di poco e abbassa la qualità dell’attenzione. Facebook e più in generale i social hanno fatto sia bene che male ad Internet. Per questo motivo molte persone si stanno rifugiando nei blog e sono nate persino delle community (una di esse è stata generata da un gruppo di ex di Twitter) come “medium” nelle quali invece di scrivere le frasi utlizzando solo 140 caratteri si decide di tornare a scrivere articoli molto lunghi ed approfonditi. Facebook ha generato una reazione ai contenuti molto lunghi dando vita a twitter e, a sua volta twitter ha generato la voglia di tornare a scrivere col numero di caretteri ritenuto più opportuno per esprimere un concerto…e senza limitazioni . C’è stata una abbuffata di amici mentre uno studio scientifico stabilisce che una persona non riesca a riconoscere più di 250 persone.
Questo spiega perchè la nostra storia è piena di percorsi paralleli che si attivano come forma di reazione a realtà che appaiono troppo strette. E in questa realtà ricca di trasformazioni sembra si stia trasformando anche la Tv. Alessandro Bergonzoni sostiene che “La televisione non si sceglie, si subisce”. Oggi la TV che si fa dentro la rete sembra essere invece oggetto di scelta?
Uno dei campi in cui internet ha portato la vera rivoluzione è proprio la tv. Dopo aver rimescolato le carte nella discografia e dopo aver rivoluzionato anche il cinema (la pirateria ha spinto i produttori a pensare ad altre soluzioni / strategie di produzione) ha raggiunto, in America, livelli di innovazione incredibili. Alcune serie sono prodotte da Siti Web e diventano prodotti di punta degni di essere menzionati dai canali satellitari e digitali. In Italia tutto questo arriverà tra un po’ anche se Sky e Mediaset sono già avanti perchè hanno compreso che le nuove generazioni non sono abituate alla semplice scelta dei canali ma anche alla scelta on demand. E’ ovvio che le comodità si trasformano in necessità e la fruizione si sta evolvendo nella filosofia del rendere tutto disponibile e di rimettere al telespettatore il compito di decidere . Questa rivoluzione spingerà sicuramente i gestori di telefonia a ripensare certi accordi commerciali per poter continuare il proprio mestiere confluendo sempre più nella rete anzichè nell’etere.
Cosa sta rallentando in Italia questo processo di crescita? Forse l’incapacità di alcuni gestori telefonici? Sembra intanto essere sempre più evidente la diffusione, crescente, dei podcast che stanno facendo aumentare la media generale della fruizione di contenuti attraverso internet.
Io sono un fan dei podcast e lo sviluppo della rete è stato limitato, più che dai gestori telefonici, dagli addetti della tv generalista. Il satellite e il digitale terrestre ci hanno messo il loro tempo a sfondare su una larga parte di popolazione mentre la radio si è mossa con più rapidità e meglio. Basta guardare al successo ottenuto dalle radio web italiane sulla scia delle innumerevoli innovazioni che, negli Stati Uniti, hanno interessato questo settore. Ci sono migliaia di Talk Radio che si sono trasferite su internet e vantano numeri crescenti di ascoltatori disposti a pagare i podcast per continuare a seguire le puntate settimanali prodotte. Dai noi tutto funziona in maniera più complicata anche se le radio hanno cominciato a vendere pubblicità all’interno dei podcast stessi.
Internet rappresenta la memoria collettiva però sembra che le persone abbiano smesso di memorizzare. Questo sta influendo sul modo di apprendimento dei ragazzi?
Sta cambiando il modo di memorizzare i dati e l’effetto che si sta generando ricorda l’approccio delle persone nei riguardi delle calcolatrici che, una volta arrivate sul mercato hanno reso pigre le persone. L’innovazione non è esente dalla produzione di effetti collaterali. Da una parte genera impigrimento dall’altra spinge a motivarsi a non diventare pigri.
La festa delle Rete si pone l’obiettivo di suggerire idee e soluzioni o serve solo a fotografare la realtà che racconta ?
Serve per far capire cos’è questo mondo ma, innanzi tutto, si pone l’obiettivo di suggerire delle soluzioni ma anche di analizzare dei problemi e nel corso della tre giorni riminese tanti sono i dibattiti relativi al tema dell’educazione, della informazione e dei rapporti tra genitori e bambini ma anche al tema del cibo e della moda. Sulla via del processo di semplificazione che nasconde, a sua volta, molte insidie tutti i dibattiti partono da un assunto: se internet è una soluzione essa deve essere pensata e condivisa dalla rete. Solo in questo modo si mostra capace di semplificare la vita di ciasciuno. Poi c’è chi passa 24 ore su 24 dentro al web e la vita invece di semplificarsela se la complica.
La festa della rete in passato si è occupata anche di coesistenza. Ce la faremo a coesistere e a cambiare il mondo attraverso uno strumento come la rete?
La vita dell’uomo è fatta di mediazione e tra un eccesso e un difetto alla fine si arriva sempre ad una media. In campo discografico i produttori vendevano la musica ad alto prezzo causando essi stessi, di risulta, il fenomeno della pirateria. La soluzione è stata suggerita da Steve Jobs che ha permesso di far pagare la musica molto meno grazie alla piattaforma di iTunes semplificando e contribuendo, di fatto, alla diminuzione della pirateria. Prima o poi avremo disponibili altre soluzioni utili alla coesistenza.
Chi sostiene che la rete sia una immensa rete ferroviaria di binari morti. Non è un caso, dunque, che la Festa della Rete non si svolga sul web ma a Rimini ?
La festa fa incontrare le persone in maniera reale ed ha bene in mente che prima di vivere in rete si vive nella vita reale. E’ importante comprendere che la festa della rete non è fatta di Nerd e non è solo terreno fertile per la aziende. E’ invece abitata da persone in carne ed ossa che hanno piacere ad incontrarsi davanti ad un buon bicchiere di vino. Ogni anno registro tanta curiosità di conoscersi e di scambiare idee. Sul fatto che la rete sia fatta prevalentemente da binari morti sono d’accordo in parte. Anche la realtà è fatta di strade senza uscita. La gente va dove c’è richiesta ed è semplicemente una rete, punto e basta. La festa delle rete ha avuto successo nel tempo proprio perchè c’era voglia di parlare di essa fuori.
di Giovanni Pirri